Vendemmia 2022 in Piemonte. Prima l’Alta Langa, poi il Brachetto e il Moscato bianco. «Uve ottime e sane. In generale la siccità ha fatto meno danni del previsto»

inserito il 20 Agosto 2022

Ad inizio agosto il pinot nero e il chardonnay per l’Alta Langa docg, da pochi giorni il brachetto per le bollicine dolci e secche del Brachetto d’Acqui e dell’Acqui docg, tra qualche giorno, la raccolta del moscato bianco per l’Asti Spumante e tutte le sue versioni con basso o alto residuo zuccherino, e il Moscato d’Asti docg.
La vendemmia in Piemonte è alle prime battute e, almeno a parere dei tecnici, sarà foriera di uve sane e perfette con quadri aromatici, di profumi, sapori e acidità ideali. Meno soddisfacente potrebbe essere, soprattutto per i vitigni aromatici, il peso “leggero” dei grappoli condizionato dalle scarse piogge e dalla siccità. Nonostante il cambiamento climatico, tuttavia, la qualità dell’uva è fuori discussione e ha sorpreso persino i tecnici.
Ecco qui di seguito le note stampa del Consorzio dell’Alta Langa e dei Vini d’Acqui (Brachetto) che illustrano caratteristiche e prospettive della vendemmia 2022 in Piemonte per le rispettive tipologie di uva.

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L’Alta Langa

Ha preso il via il 10 agosto scorso la raccolta delle uve Pinot nero per i vini Alta Langa Docg.
I primi grappoli sono stati vendemmiati nelle vigne che si trovano nei comuni di Canelli, Castel Boglione, Castel Rocchero, San Marzano Oliveto e Santo Stefano Belbo, tra Astigiano e Cuneese.

La vendemmia si concluderà con la fine del mese nei vigneti più alti.

L’anticipo dei tempi rispetto alla norma è collegato al periodo della fioritura della vite, avvenuto quest’anno intorno al 15/20 maggio: solitamente avviene tra gli ultimi giorni di maggio e l’inizio giugno – spiega il vicepresidente del Consorzio Alta Langa, Giovanni Carlo Bussi –. Le alte temperature del mese di maggio hanno accorciato notevolmente le differenze tra le quote più basse e quelle più alte, che in annate normali possono differenziarsi anche di 25/30 giorni. La qualità delle uve può definirsi ottima: non vi sono stati danni causati dalle classiche patologie della vite, grazie alla scarsità di precipitazioni. La siccità potrebbe ridurre i quantitativi di produzione, ma la vendemmia anticipata, seguita con cura dai tecnici delle aziende, garantirà la perfetta qualità”.

Nelle vigne più alte e fresche, tra Valle Belbo e Valle Bormida, le maturazioni sono più lente e le temperature massime sono leggermente inferiori: seppure in anticipo di una decina di giorni rispetto al 2021, le maturazioni stanno avvenendo in maniera regolare.

Avviata in questi giorni anche la raccolta delle uve Chardonnay che, come nella norma dell’Alta Langa, si vendemmiano solitamente 7/10 giorni dopo il Pinot nero.

Dice Mariacristina Castelletta, presidente del Consorzio Alta Langa: “La nostra  compagine sta vivendo un momento molto positivo. Assistiamo a un solido aumento della produzione a cui si accompagna l’incremento degli associati al Consorzio, che a oggi sono 134. C’è entusiasmo e la volontà è quella di continuare a perseguire la strada dell’alta qualità, a partire proprio dalla vendemmia che adesso si trova nel pieno del suo svolgimento: ci sono i presupposti per un’ottima annata, che ritroveremo nei calici tra non meno di tre anni. A tutti i produttori di Alta Langa auguro un buon raccolto”.

Il Brachetto

Vendemmia 2022, avviata la raccolta del brachetto: Uva sana e perfetta nonostante la siccità. «Grandi vini in vista». Rese “tappo raso” e spumante a 80 e 60 quintali/ettaro con quote di “stoccato”.

«I presupposti per imbottigliare ottimi vini ci sono davvero tutti e mai come quest’anno non si tratta di una frase fatta. I grappoli di questo brachetto annata 2022 sono perfetti sotto tutti i punti di vista e la raccolta promette davvero bene».

Paolo Ricagno, presidente del Consorzio dei Vini d’Acqui, dal 1972 anche al timone di una cantina cooperativa, sceglie poche e chiare parole per definire un’annata contrassegnata dalla siccità e che, invece, si sta dimostrando ottima, con i primi grappoli di brachetto già staccati nei giorni successivi al Ferragosto e una raccolta che, secondo molti osservatori, non è poi così anticipata come si temeva a causa delle temperature torride di luglio.  

L’analisi di Ricagno sulla vendemmia 2022 del brachetto è confortata dai test sulle campionature in vigna eseguiti dai tecnici del laboratorio del Consorzio dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti che operano anche per varie tipologie di vigneti piemontesi, brachetto compreso.

Per Guido Bezzo, responsabile del Laboratorio: «Il brachetto è in una fase di maturazione perfetta, con un quadro ideale di concentrazione zuccherina, profumi e acidità. Si può dire che sono state smentite le previsioni allarmistiche di luglio»

Gli fa eco l’agronomo Daniele Eberle, consulente per il Consorzio Vini d’Acqui: «La prima reazione alle campionature di uva è stata la sorpresa. Ci aspettavamo viti stressate dalla mancanza d’acqua, e in alcune aree è stato così, ma in generale il vigneto brachetto è apparso meno in crisi idrica del previsto».

Infine, ma non meno importante, c’è il capitolo delle rese per ettaro.
Il Consorzio ha proposto alla Regione Piemonte, che ha accettato e ratificato la proposta, rese a ettaro diversificate per “tappo raso” e spumante.

Resa a 50 quintali/ettaro per il “tappo raso” con la possibilità di stoccarne altri 30 quintali/ettaro da utilizzare come docg, qualora il mercato lo richiedesse; Anche per la tipologia spumante la resa 2022 è stata fissata a 50 quintali/ettaro, ma con possibilità di stoccare 10 quintali/ettaro da utilizzare, come docg, entro il 28 febbraio 2023.

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